La Confindustria di Bonomi all’assalto del potere

di Paolo Ciofi

Non è stato un buon inizio quello di Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda, l’associazione degli industriali di Milano, Monza e Brianza, dimostratasi un fattore non insignificante nell’ eccezionale e tragica diffusione del virus in Lombardia, e ora presidente designato della Confindustria italiana. Congratulazioni e auguri sono piovuti da molte parti, ma i precedenti contano e non sono beneauguranti. Soprattutto perché nelle aggressive parole subito pronunciate dal neo presidente è mancato l’essenziale. Continua a leggere “La Confindustria di Bonomi all’assalto del potere”

Quel partito strano ma reale, come la giraffa

PRIMA DI COPERTINA

La morte del Pci» di Guido Liguori, edito da Bordeaux
di Lelio La Porta

Il prossimo 2021 sarà un anno ricco di commemorazioni relative alla storia del Pci. Infatti ricorreranno il centesimo anniversario della fondazione (21 gennaio 1921), il trentesimo dello scioglimento (4 febbraio 1991), il centotrentesimo della nascita di uno dei fondatori (22 gennaio 1891, Antonio Gramsci). Inoltre, osservando la successione delle date, balza all’occhio che lo scioglimento avvenne esattamente settanta anni dopo la fondazione a partire dall’annuncio di Occhetto del 12 novembre 1989 sul cambiamento del nome del Partito. Il Pci simile alla giraffa, cioè un animale strano ma reale, come diceva Togliatti, vide realizzarsi il suo scioglimento nel corso di due anni e mezzo che potremmo collocare fra il 22 giugno del 1988, data dell’elezione di Occhetto segretario da parte del Comitato Centrale, al febbraio del 1991 quando lo stesso Occhetto venne eletto segretario del Pds. Per seguire le tappe dei due anni che condussero allo scioglimento del Pci viene riproposto, dopo dieci anni dalla prima edizione, il libro di Guido Liguori La morte del Pci. Indagine su una fine annunciata (1989-1991) (Bordeaux, Roma, 2020, pp. 271, €14,00). Continua a leggere “Quel partito strano ma reale, come la giraffa”

Il Biennio rosso un secolo dopo: una lezione da non dimenticare

Alexander Höbel

A un secolo di distanza dal Biennio rosso, la grande mobilitazione operaia e contadina del 1919-20 conserva ancora un significato, che parla ai lavoratori e alle lavoratrici dei nostri giorni.
La società italiana, come quelle di molti altri paesi, era da poco uscita dall’immane massacro della Prima guerra mondiale, che con la sua mobilitazione totale aveva gettato masse enormi sulla scena della storia, chiamandole a giganteschi sacrifici e causando una altrettanto gigantesca perdita di vite umane. All’indomani del conflitto, lavoratori e lavoratrici pretendevano di avere anche in tempo di pace quel ruolo determinante di cui, obtorto collo, avevano dovuto farsi carico al fronte o nelle retrovie. Continua a leggere “Il Biennio rosso un secolo dopo: una lezione da non dimenticare”