La carta costituzionale antidoto alle disuguaglianze

Guido Liguori, 17.06.2021
Scaffale. «Forte e robusta», di Paolo Ciofi, edito da Bordeaux. Domani online alle 18 per Futura
Umanità con A. Höbel, P. Napoletano e M. Prospero


La ripresa della sinistra non può che passare per l’assunzione della Costituzione come suo
«programma fondamentale». Questa è l’idea riproposta da Paolo Ciofi in un libro dal titolo
esplicativo quanto ottimista: Forte e robusta. Perché la Costituzione ci rende immuni da
disuguaglianze e populismi (Bordeaux, pp. 128, euro 14), che offre al lettore, in appendice, anche il
testo della Costituzione stessa (lettura che resta affascinante ed è utile reiterare). «Se l’obiettivo è la
conquista di una civiltà più avanzata», cioè capace di oltrepassare il capitalismo – come scrive Ciofi
evocando Berlinguer –, «questa Costituzione, che già contiene elementi di socialismo, indica la
strada»

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Prospettiva di trasformazione e specificità comunista in Italia (marzo 1981)[1]

Nell’anniversario della scomparsa di Enrico Berlinguer, pubblichiamo la sua intervista del marzo 1981 sul tema della specificità e diversità del Pci, rispetto agli altri partiti italiani ma anche nell’ambito del movimento comunista internazionale; un testo in cui la strada originale compiuta dai comunisti nel nostro paese è rivendicata da Berlinguer con grande chiarezza.

Il sessantesimo anniversario della fondazione del nostro partito cade in una situazione dei rapporti mondiali che è caratterizzata da un inasprimento dei problemi e delle tensioni. Il processo di distensione si è arrestato e appaiono forti le spinte per una tendenza opposta. Per alcuni ciò significa che non vi sarebbe spazio per una prospettiva di trasformazione quale quella da noi indicata.

 Proprio il riaprirsi nella situazione internazionale di nuove tensioni, che tendono ad aggravarsi ancora e a minacciare la pace, conferma che proseguire ciecamente nella corsa agli armamenti e nella esasperazione del contrasto tra est e ovest porta al peggio. Noi abbiamo sottolineato, credo giustamente, che la guerra è certamente evitabile, ma che essa, purtroppo, non è impossibile. In una situazione che rischia di deteriorarsi fino a poter provocare conseguenze catastrofiche, il ruolo dell’Europa occidentale − e soprattutto del suo movimento operaio − può essere di straordinario rilievo nel creare le condizioni per avviare una svolta positiva nella situazione mondiale. Per questo è indispensabile che, senza rimettere in discussione la collocazione dei paesi europei che fanno parte del Patto Atlantico, la Comunità europea abbia una propria autonomia di valutazione e di iniziativa. Continua a leggere “Prospettiva di trasformazione e specificità comunista in Italia (marzo 1981)[1]”