Con Alfredo Reichlin scompare uno dei dirigenti “storici” del Pci. Avrebbe compiuto 92 anni il prossimo 26 maggio.
Era nato a Barletta, dove il nonno paterno, svizzero, aveva impiantato ai primi del ‘900 una fabbrica per l’estrazione del tannino dalle vinacce.
Molto importante per la sua formazione politica fu l’amicizia con i due fratelli Pintor, Giaime e Luigi, nonché la partecipazione alla lotta di Liberazione (nei GAP) grazie ad un altro amico e compagno di gioventù, Lucio Lombardo Radice. Fu tra i giovani intellettuali che Togliatti “reclutò” tra i suoi collaboratori per la costruzione del “partito nuovo”. Al Pci si era iscritto nel 1946. Diresse per sei anni l’Unità (a partire dal 1958) e per altrettanti anni (dal 1962 al 1968) fu alla guida del Partito in Puglia, misurandosi con le difficili emergenze legate alla “questione meridionale”. Eletto alla Camera dei Deputati nel 1968, è stato parlamentare per sette legislature. Entrato a far parte della Direzione del Partito, fu tra i più stretti collaboratori di Enrico Berlinguer, soprattutto per le politiche economiche. Dopo lo scioglimento del Pci, ha fatto parte del PDS, poi dei DS e infine del PD.
L’Associazione Futura Umanità rende il suo omaggio partecipe e commosso al ricordo del combattente antifascista e del dirigente comunista.