di Alexander Hobel
In occasione del 120° anniversario della nascita di Luigi Longo, il leggendario “Gallo”, Segretario generale del Pci dal 1964 al 1972, pubblichiamo l’articolo “Luigi Longo, una vita per il socialismo e la democrazia”(da: “Quaderno di storia contemporanea”, 2010, n. 47).
1. Desta stupore e amarezza il fatto che il ricordo di Luigi Longo sia – anche a sinistra – così debole. Lo stupore è forte poiché Longo, per più di mezzo secolo, è stato tra i personaggi più importanti e significativi della storia del PCI – e dunque di una componente essenziale della democrazia italiana –; braccio destro di Togliatti per vent’anni e poi suo successore alla guida del Partito; e in generale protagonista di tutti i principali momenti di svolta, di tutti gli sviluppi e i salti di qualità che l’azione dei comunisti nel nostro Paese ha avuto. È possibile che proprio questo sia il motivo che ha provocato una sorta di rimozione della sua figura: Longo non può essere presentato né come un “socialdemocratico ante litteram” né come una figura connotata da un generico radicalismo; è stato un comunista “al cento per cento”, dall’inizio alla fine, e pertanto non è utilizzabile per nella costruzione di identità tutte basate sull’“ex” e sul “post”.
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