PER LA VERA SICUREZZA

Sergio Gentili

L’aggressione di Netanyahu all’Iran mette tutto il mondo in pericolo.

Il governo israeliano esercita la licenza di uccidere e bombardare chiunque e dovunque con la solita e logora scusa di essere minacciato. Con metodo terroristico assassina nelle loro case cittadini di altri paesi. Le regole del diritto internazionale sono da Israele calpestate perché esercita metodi terroristici che non possono essere legittimati. Il pericolo è per tutti: ogni cittadino se non corrisponde ai voleri del più forte militarmente può essere assassinato così ogni paese può essere bombardato.


Netanyahu sta perpetrando il genocidio dei palestinesi a Gaza, ha attaccato militarmente Giordania, Siria, Libano, Yemen a dall’11 scorso anche l’Iran. Il loro obiettivo è dominare il Medio Oriente e istaurare nei paesi attaccati regimi a loro subalterni: la sola potenza nucleare dominante dovrà essere Israele.

Se i grandi paesi europei avalleranno le guerre di Netanyahu anche i loro interessi nell’area verranno modificati a loro discapito.

Appare poi strumentale la motivazione della guerra all’Iran: evitare che si doti dell’arma nucleare. Strumentale anche perché Israele non ha mai detto quante bombe atomiche possiede e non partecipa a trattative che regolino il possesso e l’uso delle atomiche.

Gli effetti della sua politica di guerra mette tutti i paesi di quell’area in allarme e tutti stanno già pensando di dotarsi dell’atomica, Turchia in primis. Poi, in Europa, la politica di riarmo per un paese come la Germania non può che significare dotarsi di una propria arma nucleare. la realtà è che la politica del riarmo è il proliferare della bomba atomica. Un disastro agghiacciante. È evidente che Israele va fermata. I paesi europei non possono condannare l’invasione russa dell’Ucraina e non gli attacchi di Israele contro l’Iran, se non altro perché le motivazioni sono le stesse: la sicurezza.

È chiaro che la sicurezza delle nazioni affidata alle sole armi porta ad un mondo sempre in guerra e sul baratro della guerra nucleare, cioè della distruzione totale dell’umanità.

Le più utili proposte per la sicurezza sono: fermare le guerre, spazio alla diplomazia, disarmo.

E va messo in pista un grande movimento per la pace e il disarmo per affermare un nuovo concetto di sicurezza:

“una sicurezza che sia comune, reciproca, interdipendente, che associ cioè fra loro anche parti che si considerano l’un l’altra avversaria. Questa sicurezza va raggiunta non mediante la contrapposizione, ma attraverso la distensione e trattative e intese, pazientemente costruite e reciprocamente vantaggiose”. Berlinguer (1983, CC);

“La vera pace deve essere il risultato dell’impegno di molte nazioni, la somma di molti atti… La pace, infatti, è un processo … Se oggi dovesse scoppiare nuovamente una guerra totale …tutto ciò che abbiamo costruito …, verrebbe distrutto nelle prime 24 ore. … il sospetto di una parte alimenta il sospetto dell’altra e nuove armi portano in risposta ad altre armi … [c’è] un interesse profondo e reciproco a una pace vera e giusta e a porre termine alla corsa agli armamenti” (discorso John Kennedy “Una strategia per la pace”, giugno 1963).

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