Agosto è il mese, per i più, delle ferie e del riposo. È un mese di duro lavoro nei campi, di crimini del caporalato, di migrazioni, d’incendi e alluvioni, di mare inquinato. In più quest’anno, sconvolto dalla tragedia di Genova. A me capita di riprendere nelle mani gli scritti e i discorsi di Palmiro Togliatti che proprio ad agosto (21-08-1964) cessava di vivere. È l’occasione per viaggiare nella storia guardando al presente. Si sommano domande assurde tipo cosa avrebbe detto o fatto Togliatti oggi? Anche se si è consapevoli che il mondo in cui il leader del PCI è vissuto e ha operato con il pensiero e la politica non esiste più. Il mondo è cambiato, ma a veder bene anche durante la sua vita il mondo è mutato più di una volta.
Il “mondo mutevole” in cui è vissuto Togliatti è stato caratterizzato dal massacro della prima guerra mondiale, dalla rivoluzione russa, dall’affermazione e sconfitta del fascismo, dall’alleanza internazionale antifascista che ha sconfitto il nazismo, dalla guerra fredda, dai movimenti di liberazione nazionale, dalla rivoluzione cinese, dalla destalinizzazione e crisi del mondo comunista, dall’avvio del dialogo con papa Giovanni XXIII, dal dominio democristiano in Italia fino al primo centro-sinistra. La mia attenzione però è andata agli anni del fascismo. Continua a leggere “Ricordando Palmiro Togliatti nel 54° anniversario della scomparsa, con uno sguardo al presente.”


1956: dopo di allora nulla fu come prima nella storia del movimento comunista internazionale. Son passati sessant’anni, ma il carattere di vero e proprio spartiacque di quell’anno «indimenticabile» non viene meno. Per milioni di comunisti di tutto il mondo il 1956 rappresentò il crollo di certezze consolidate, la crisi del mito e del modello sovietico, il venir meno del monolitismo del mondo comunista, mentre contemporaneamente si passava, come è stato detto, dal marxismo ai marxismi. Si riaprivano con questo anche la ricerca e il dibattito teorico-politico, nonché – soprattutto in Italia, per il Pci, alla fine di non lievi travagli – il rilancio di una specifica «via italiana al socialismo», più consapevolmente democratica e legata alla Costituzione, dopo che la «politica di Salerno» aveva subito, negli anni più duri della Guerra Fredda, una parziale messa tra parentesi.