È un grande dolore dover dire addio al compagno Eugenio Donise. Comunista italiano al 100%, dirigente autorevole, colto, curioso. Ascoltare il suo eloquio preciso, sobrio, eppure sempre appassionato, era un piacere. Perdiamo un vero compagno e un autentico gentiluomo. Un abbraccio forte ai suoi familiari e ai compagni di una vita.
In occasione dell’80º anniversario della “svolta di Salerno” Futura Umanità organizza il 25 maggio p.v. a Napoli un convegno dal titolo “Togliatti, la ‘svolta di Salerno’ e le radici della Repubblica“.
Pubblichiamo il programma della manifestazione che si svolgerà sabato 25 maggio 2024, dalle ore 9:30 alle 18:00 presso il Salone “G. Federico” della Camera del Lavoro di Napoli della CGIL in via Toledo 353
SESSIONE MATTUTINA (ore 9:30-13:00)
Presiede Nino Ferraiuolo Saluto di Eugenio Donise Introduzione di Alexander Höbel
Relazione di Francesco Barbagallo: Togliatti da Mosca a Salerno
Interventi di Aldo Tortorella: La svolta vista dal Nord Lucia Valenzi: C’è Togliatti! Il compagno Ercoli a Napoli nei ricordi di Maurizio Valenzi Aldo Abenante: Napoli 1944-1947 Piero Di Siena: Riflessioni su Togliatti, Stalin e la svolta Adriano Giannola: Togliatti e l’unità della nazione
Dibattito
SESSIONE POMERIDIANA (ore 15:00-18:00)
Presiede Alexander Höbel
Corrado Morgia: Dalla politica di Salerno alla costruzione del partito nuovo Massimo Villone: Togliatti costituente Francesca Chiarotto: Il Gramsci di Togliatti, il Gramsci di tutti Gianluca Fiocco: La lotta per la pace e il dialogo col mondo cattolico Luciano Canfora: L’ultimo Togliatti Luciana Castellina: Berlinguer e la “seconda svolta di Salerno”
Il 24 marzo per i romani, ma non solo, è un giorno particolare legato alla memoria di uno dei momenti più drammatici della nostra lotta di Liberazione dal nazifascismo di cui quest’anno ricorre l’ottantesimo anniversario. 335 massacrati alle Fosse Ardeatine, «la strage simbolo della Resistenza italiana» (M. Avagliano, M. Palmieri, Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine. Le storie delle 335 vittime dell’eccidio simbolo della Resistenza, Einaudi, Torino, 2024, p. XXV), come rappresaglia per l’azione di guerra compiuta il 23 marzo a via Rasella nel corso della quale morirono 32 militari nazisti (il trentatreesimo spirerà dopo il ricovero). Periscono anche due civili (Pietro Zuccheretti, 12 anni, e Antonio Chiaretti, 48 anni). Contrariamente a quanto sostenuto dall’attuale Presidente del Senato, i nazisti, non essendo “una banda musicale di semi pensionati e non nazisti delle SS”, non diedero vita ad un concerto all’aperto ma iniziarono a sparare in tutte le direzioni (i fori dei proiettili sono ancora oggi ben visibili sui muri delle abitazioni fra via Rasella e via del Boccaccio) uccidendo 5 persone fra le quali Erminio Rossetti, di 20 anni, milite portuario del reparto speciale Ettore Muti e autista del questore Pino Caruso, che si adopererà attivamente per stilare una lista da aggiungere a quella già redatta da Kappler con i nominativi di quanti saranno assassinati alle Ardeatine. Vengono rastrellate sul posto 250 persone e allineate davanti palazzo Barberini. Quello che avvenne dopo non viene ripercorso in questa sede. La bibliografia è sterminata anche se corre l’obbligo di rammentare almeno un titolo, ossia Alessandro Portelli, L’ordine è già stato eseguito. Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria, Donzelli, Roma, 1999. Va ricordato che lo stesso Kesselring, testimoniando il 16 novembre 1946 al processo contro i generali Von Mackensen e Maltzer, ammise che nessuna procedura fu attivata prima della rappresaglia per rivolgere un appello alla popolazione o agli attentatori e nessuna richiesta di consegnarsi fu presentata ai partigiani. La rappresaglia finalizzata all’eliminazione di massa faceva parte del sistema di occupazione nazista, partecipato dai fascisti della Rsi. Qui l’ormai anziano studente del “Liceo-Ginnasio Pilo Albertelli” vuole richiamare alla memoria il profilo di colui che fu una delle vittime del massacro e quello di un suo allievo di cui soprattutto i giovani sanno poco.
Caro Franco, te ne sei andato. Siamo costernati e addolorati.
Ti ricordiamo sempre in movimento per costruire e fare politica con il tuo metodo discreto e tenace, morbido e realizzatore. Infaticabile, intelligente, colto, disponibile e gentile. Ti ricordiamo nei tuoi ruoli di direzione politica nella federazione di Roma e nel regionale del Lazio del PCI. Come parlamentare hai posto la tua esperienza politica al servizio del paese e mantenuto un apprezzabile collegamento col territorio dei Castelli Romani. Da Direttore dell’Istituto di Studi Comunisti Palmiro Togliatti, la mitica “Frattocchie”, hai innovato metodologie e contenuti della formazione politica del PCI. L’asse di lavoro che avevi impostato a Frattocchie era l’intreccio tra la Formazione e la Ricerca: oltre lo studio delle posizioni politiche e teoriche del Partito, della storia d’Italia e del movimento comunista internazionale, del pensiero di Gramsci e Togliatti, di Marx ed Engels, hai introdotto il confronto diretto con altre culture come l’ecologismo e il femminismo. La spinta all’apertura e all’innovazione ha portato alla costruzione di un rapporto culturale con la London School of Economics per scambi reciproci di studiosi e portato a realizzare visite del Parlamento europeo per far conoscere direttamente ai quadri comunisti le istituzioni e i gruppi politici europei. Importante è stata anche l’iniziativa di realizzare una collana editoriale dal titolo “Formazione e Ricerca”. Molti dirigenti di partito e intellettuali, nazionali e internazionali, sono stati coinvolti nel lavoro dell’Istituto e si sono coinvolti per un confronto e una conoscenza reciproca, anche preti con tanto d’abito. Tanti sono gli eventi e i momenti culturali e politici realizzati a cui hanno partecipato centinaia di compagne e compagni, di estrazione operaia e popolare e non. Poi, sciolto il PCI, tutto il tuo lavoro di rinnovamento culturale e politico si è spento e disperso. Ma non così l’amicizia e la stima tra tanti di noi che ci siamo ritrovati in molte iniziative della Casa della Cultura da te diretta. Importanti sono le tue pubblicazioni. Ora te ne sei andato. Un abbraccio affettuoso a Marisa e ai tuoi famigliari.