Si è svolto con successo, testimoniato dalla numerosa partecipazione e dalla qualità del dibattito, il convegno su “Il 1956, il Pci e il progetto di una nuova società. La via italiana al socialismo”, di cui pubblichiamo la videoregistrazione. All’intensa giornata di approfondimento e di discussione, aperta dalla relazione di Aldo Tortorella e conclusa con l’intevento di Paolo Ciofi, hanno recato il loro contributo Raffaele D’Agata, Piero Di Siena, Alexander Hobel, Gennaro Lopez, Dino Greco, Michele Prospero, Gianni Ferrara, Guido Liguori, Maria Luisa Boccia, Alfonso Gianni, Vincenzo Vita.
Introduzione di Paolo Ciofi al seminario “Il Pci, la Costituzione, le riforme istituzionali”
I.Togliatti: garantire a tutti tutte le libertà
Il Pci è stato un protagonista decisivo nella dura e difficile lotta per la conquista della libertà, di cui la Costituzione antifascista, che ha dato il soffio della vita alla Repubblica democratica fondata sul lavoro, rappresenta senza dubbio il punto più alto e illuminante nella contrastata storia del popolo italiano. Palmiro Togliatti, il segretario del Partito comunista italiano che della Costituzione e della democrazia nel nostro Paese è stato un costruttore tenace e coerente, originale e innovatore, di fronte all’Assemblea costituente l’11 marzo del 1947 si esprimeva così: «Non vogliamo più essere lo zimbello del giuoco, più o meno aperto, più o meno palese, di gruppi che vorrebbero manovrare a loro piacere la vita politica italiana perché concentrano nelle loro mani le ricchezze del Paese». Per questo «la Costituzione ci deve garantire (…) che gli ideali di libertà non possano più essere calpestati, che non possa più essere distrutto l’ordinamento giuridico e costituzionale, di cui gettiamo qui le fondamenta». Ma la sola vera garanzia che ciò avvenga – avvertiva – «è che alla testa dello Stato avanzino e si affermino forze nuove, le quali siano democratiche e rinnovatrici per la loro stessa natura». Vale a dire, «le forze del lavoro»[1].
Dunque, non un ritorno al passato, verso la riesumazione dello Stato liberale e dei principi liberal democratici, che al fascismo non seppero opporre un argine. Bensì una costruzione storicamente nuova per i principi ispiratori, per il blocco sociale e la classe dirigente che la sorreggono. Occorre aggiungere che il Pci non è stato solo il proponente di alcune tra le più rilevanti innovazioni contenute nella Costituzione, come vedremo. È stato anche, in tutta la sua storia, il partito politico più combattivo nella lotta per la sua attuazione. Giacché la Costituzione, che tuttora regge il patto tra gli italiani, è diventata subito un terreno di lotta in conseguenza della rottura dell’unità nazionale e del riemergere di forze conservatrici e apertamente reazionarie. E quando si è posto il problema dell’aggiornamento della seconda parte riguardante l’ordinamento della Repubblica, il Pci ha lavorato perché i cambiamenti fossero orientati a rendere più efficace l’applicazione dei principi e dei diritti: estendendo la partecipazione democratica, decentrando le decisioni, soprattutto ponendo il problema del rinnovamento dei partiti e la questione morale come chiave di volta della questione democratica. Continua a leggere “Il Pci, la Costituzione, le riforme istituzionali”→
In occasione del 70° anniversario della Liberazione, l’associazione Futura Umanità, in collaborazione con l’Aamod e col Museo storico della Liberazione, ha promosso un convegno nazionale, che si terrà a Roma, nella sala della Protomoteca in Campidoglio, il prossimo 23 ottobre dalle 9,30 alle 18, col patrocinio di Roma Capitale.
Il convegno, intitolato “La lotta di Liberazione e la costruzione della democrazia. Centralità dei partiti e ruolo del Pci”, intende approfondire temi che, tralasciando impostazioni di tipo celebrativo e ricostruzioni prettamente militari della Resistenza, gettano luce sui fondamenti dell’Italia democratica e repubblicana, rintracciabili nelle vicende del biennio 1943-’45. In particolare, si analizzerà il modo in cui un partito come il Pci seppe gestire i diversi aspetti – politici, sociali e militari – della Lotta di Liberazione, dando vita a elaborazioni come quella della “democrazia progressiva” e partecipando attivamente a concrete sperimentazioni sul campo, come le “repubbliche partigiane” o i “consigli di gestione” nei luoghi di lavoro.
I lavori, che vedranno la partecipazione di numerosi e qualificati studiosi, saranno aperti da una relazione dello storico Aldo Agosti (La Resistenza italiana e il Pci nel contesto internazionale) e conclusi da un intervento di Paolo Ciofi, presidente dell’associazione Futura Umanità. L’Aamod curerà la proiezione del film documentario Io mi ricordo quel giorno di apriledi Tiziana Vasta (di particolare interesse per le testimonianze di protagonisti della Resistenza in esso contenute e per l’efficace articolazione tematica dei materiali visivi). Interverranno tra gli altri, Vincenzo Vita, e Carlo Felice Casula con una comunicazione su I rapporti politici tra le forze antifasciste.
La Resistenza italiana e il Pci nel contesto internazionale – Introduzione di Aldo Agosti
Presenza e ruolo del Pci nella lotta di Liberazione – Andrea Sonaglioni
La lotta di Liberazione e la costruzione della democrazia – Vincenzo Vita
I rapporti politici tra le forze antifasciste – Carlo Felice Casula
Il Pci tra grande alleanza anti-hitleriana e Resistenza italiana – Raffaele D’Agata
La lotta di Liberazione e la costruzione della democrazia – Ernesto Nassi
La lotta di Liberazione e la costruzione della Democrazia – Tina Costa
Il rapporto tra Pci e intellettuali nella Resistenza – Gennaro Lopez
I Gap a Roma: mistificazioni, accuse, revisionismi – Michela Ponzani
Pci, classe operaia e forze sociali nella Resistenza – Alexander Hobel
La lotta di Liberazione e la costruzione della democrazia – Antonio Pizzinato
Pubblichiamo la registrazione video del Convegno “Cosa sono dieci anni in una città eterna come Roma? promosso da Rifondazione Comunista e organizzato da European Left.
Sono intervenuti: Claudio Ursella (segretario della Federazione di Roma, Partito della Rifondazione Comunista), Paolo Ciofi, Vittorio Sartogo, Paolo Berdini (docente di Urbanistica presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università “Tor Vergata” di Roma), Gennaro Barbieri (giornalista), Fabio Nobile, Nunzio Derme, Massimo Allulli, Patrizia Sentinelli.
Tra gli argomenti discussi: Argan, Comuni, Corruzione, Craxi, Criminalita’, Dc, Enti Locali, Finanziamenti, Governo, Mafia, Pci, Petroselli, Politica, Prc, Psi, Roma, Scandali, Storia.
La registrazione di radio Radicale è stata effettuata a Roma sabato 2 aprile.
Relazione di Heinz Bierbaum all’incontro internazionale “Berlinguer e l’Europa. I fondamenti di un nuovo socialismo” 6 marzo 2015 Roma
Vorrei cominciare con una nota personale. Il mio primo contatto con il PCI e l’eurocomunismo l’ho avuto quando militavo in un gruppo marxista di Berlino nato dopo il Sessantotto studentesco. Entusiasmati dalla scoperta di un partito comunista di massa, con una strategia e una pratica chiaramente differenti da quello che conoscevamo come “socialismo reale”, prendemmo subito contatti e iniziammo a pubblicare molti articoli sull’eurocomunismo sulla nostra rivista, che allora si chiamava “Contributi al socialismo scientifico” e poi divenne semplicemente “Sozialismus”. Questa rivista esiste ancora oggi e gioca un ruolo notevole nel dibattito della sinistra tedesca e europea. In quel contesto c’erano molti incontri con rappresentanti del PCI, con altri gruppi della sinistra italiana ed anche con rappresentanti del movimento sindacale. Si svilupparono contatti con una notevole parte della sinistra tedesca, con la socialdemocrazia in particolare, per lo meno per quanto riguarda la sinistra nella SPD. Continua a leggere “L’eurocomunismo di Berlinguer, i rapporti tra i partiti comunisti e con la socialdemocrazia”→