di Lelio La Porta
Marx apprende l’italiano leggendo Dante e Machiavelli. La Divina Commedia e specialmente l’Inferno, nonostante l’orientamento metafisico di Dante, risultano essere in linea con gli interessi della vita di Marx, come il Faust di Goethe e la traduzione di Lutero della Bibbia. Vanno ricordati alcuni passi significativi dell’opera marxiana nei quali i versi danteschi assumono una torsione non soltanto descrittiva ma anche fortemente contenutistica se non perfino, in alcuni momenti, autobiografica. La conclusione della Prefazione del 1867 alla prima edizione del Capitale suona nel modo seguente:
Segui il tuo corso, e lascia dir le genti![1]
[1] Purgatorio, canto V, v. 13. Dante si allontana dai negligenti quando una voce lo distrae. Allora Virgilio lo riprende facendogli presente che non deve prestare attenzione alcuna a quel che ode ma deve proseguire con fermezza per la sua strada senza commettere l’errore di chi, continuamente sollecitato da nuovi pensieri, corre il rischio di non combinare nulla.