Mercoledì 6 dicembre alle ore 18, presso la libreria Ubik, via B. Croce n. 28 (Napoli), Francesco Barbagallo e Guido Sannino presentano il volume “Berlinguer: il socialismo necessario”, a cura Lelio La Porta e Guido Liguori (Bordeaux editore, 2023). Coordina Franco Broegg. Sarà presente la coautrice Michela Becchis.
Sabato 9 dicembre alle ore 17, presso BI-POP (Bilocale popolare), via Po n. 4 a Sferracavallo di Orvieto, Alexander Höbel, padre Scanavino, Carlo Felice Casula e Fabrizio Bracco, presieduti da Carlo Carpinelli e moderati da Giuseppe Greco, discuteranno sul volume di “E. Berlinguer: il socialismo necessario”, a cura L. La Porta e G. Liguori (Bordeaux editore, 2023).
Carlo Muscetta, in un poscritto di una lettera all’editore Einaudi, scriveva di aver potuto leggere da Mario Socrate una missiva di Lukács a Togliatti del 9 ottobre 1947, nella quale l’intellettuale ungherese gli chiedeva di interessarsi per la traduzione di una sua opera sulla filosofia moderna: «Ho scritto io stesso l’appunto per la risposta, dicendo che Einaudi è desideroso di pubblicare tutto di lui, è un compagno, ed è l’editore più adatto. Forse con questo colpo sono riuscito a parare la mossa di Mondadori, il cui fiduciario pare che sia Giacomino Debenedetti». Era in corso la disputa fra i due editori per accaparrarsi l’opera del filosofo ungherese la quale, alla fine, fu edita, inizialmente, dall’editore torinese che, attraverso Renato Solmi, incaricò Cesare Cases di prendere i contatti con Lukács per la pubblicazione degli scritti di estetica con il titolo Il marxismo e la critica letteraria. In merito a questo libro, alla traduzione e all’edizione, il germanista italiano invia una lettera al filosofo ungherese il 22 febbraio 1953 alla quale giunge risposta da Budapest l’11 marzo. Mentre la lettera di Cases è riassunta, per motivi determinati dai diritti d’autore, come sottolinea Antonino Infranca nell’Avvertenza al carteggio lukácsiano da lui curato e tradotto, intitolato Lettere agli italiani. Lettere a Cesare Cases, Alberto Carocci, Guido Aristarco, Aldo Zanardo, Elsa Morante (Milano, Edizioni Punto Rosso, 2022, pp. 134), la lettera di risposta di Lukács è riportata integralmente ed è la prima del carteggio.
Ancora tre presentazioni dell’Antologia di scritti di Enrico Berlinguer curata da Alexander Höbel, La pace al primo posto. Avranno luogo in Sardegna (Sassari, Iglesias, Cagliari) nei giorni 16, 17 e 18 novembre.
Quando Achille Occhetto alla Bolognina annunciò che il Pci sarebbe sparito cambiò in primo luogo la storia italiana, niente sarebbe rimasto come prima sotto tuti i punti di vista, storico, politico, sociale, culturale, simbolico, sentimentale. Scompariva una comunità che aveva costruito la democrazia italiana tra mille avvenimenti e pericoli.
Ma il primo vero mutamento avvertibile subito dopo l’annuncio di Occhetto riguardò i rapporti tra i compagni. Amicizie, collaborazioni, solidarietà, amori vennero investiti da questo terremoto. Ricordo la prima discussione molto accesa sotto Botteghe oscure davanti alla libreria Rinascita con una compagna con cui avevamo lavorato insieme per 20 anni. E poi tante altre discussioni, litigate. Fino ad allora i rapporti tra compagni e compagne erano caratterizzati da collaborazioni senza rigidità anche in presenza di posizioni diverse. Dopo quel dodici novembre 1989 si crearono inevitabilmente gli schieramenti pro e contro la proposta del segretario i rapporti interni anche personali si ridefinirono, scomponendosi e ricomponendosi su un altro livello.